SINOSSI
Liberamente ispirato a una storia vera, “Apatride” è la storia di Jonas, un apolide Lituano, che arriva a Milano durante il collasso dell’Unione Sovietica, ed è costretto a vivere senza un documento di identità. Ed è in questa situazione kafkiana che Jonas riesce a ottenere una laurea all’ Università Bocconi, vivendo in un rifugio della Caritas.
Il film racconta la storia d’amore che nasce in modo improvviso e imprevisto tra Jonas e Ginevra, giovane e determinata film maker, che decide di “immortalare” gli ostacoli che Jonas deve affrontare nella sua normale vita di tutti i giorni.
SOGGETTO
Nel gioco degli sguardi incrociati in una grande città raramente ci si chiede il nome di quella persona i cui occhi ci hanno colpito. Non potremo mai sapere da dove viene e dove va, né perché sembra nascondersi a volte, o quale sia la sua vita di tutti i giorni… ma Ginevra da qualche giorno a queste curiosità ha dato un seguito: ha ripreso con la sua videocamera un ragazzo, Jonas, più volte nell’arco di diverse giornate. E’ stata sempre attenta a non farsi notare, ha raccolto delle informazioni ed è arrivata, prima che tutto cominci, a credere che sia proprio quel ragazzo o meglio la sua storia ciò che la porterà lontano da dove vive, la porterà a realizzare il suo sogno…
NOTE DI REGIA
Nel mondo ci sono 10 milioni di persone che non hanno una patria, a cui nessuno stato riconosce una cittadinanza, e che privi di un documento di identità, vivono ai margini della società, senza nessun diritto.
Sono gli Apolidi.
Questo film nasce dalla necessità di far sapere chi sono e come vive questo esercito di invisibili, e lo fa sulla base della campagna che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite ha lanciato per sradicare l’apolidia nel mondo in occasione dell’anniversario della Convenzione per i diritti degli Apolidi, nel 2014, l’anno in cui si svolge la storia di questo film, liberamente tratta da una storia vera.
La mia attenzione si è focalizzata sull’ incontro tra Jonas, un ragazzo apolide che lascia la Lituania durante il crollo dell’Unione Sovietica e Ginevra, una ragazza italiana determinata a voler diventare film maker. Sono entrambe ragazzi di poco più di vent’anni. Ed è attraverso la loro storia d’amore, che ho voluto raccontare le riflessioni e i sentimenti, l’incontro e i e contrasti di due mondi opposti come l’Occidente capitalista e l’ex Socialismo Sovietico.
E’ un film sulla ricerca dell’identità, che utilizza un meta linguaggio diviso in generi diversi di riprese.